sanvalentino

La Proposta

Alto un metro e mezzo, un foglio, un cartone, si potrà dire “un polionda”? non saprei, qualsiasi cosa fosse, era Enorme, posizionato sul mio bellissimo letto a baldacchino, tra la montagna di vestiti lasciati li da giorni che ricoprivano parte del testo.

Senza troppe domande iniziai a leggere, ma sapevo cosa stava per succedere e i miei occhi pieni di lacrime, mi facevano vedere doppio e non mi permettevano di vedere le parole e senza chiedermi nulla partì a leggerere lui: tempestato di me e lui, me e lui, parlava di noi, della nostra storia, delle nostre avventure, raccontava della nostra forza, di quando ci siamo aggrappati ad un filo pur di non cadere, o tutto o niente diceva,  poi parlava di un solitario, ma sarebbe rimasto solo, un diamante come tanti ed una perla rara ed imperfetta, ma preziosa proprio come me e dopo aver letto i versi della nostra canzone la parole furono interrotte, non da me e neanche da lui, ma dalla catasta di vestiti che erano sul fondo, ma niente paura, faceva tutto parte del gioco, con un sorriso mi diede una calza, quella della befana, che non sono io e neanche mia suocera, ma visto il periodo, ci stava.

Tra i vari dolcetti, che attiravano fin troppo la mia attenzione, sentii sotto le mani qualcosa di rigido e pensai, visto che è passato natale, magari è qualche torrocino avanzato, ma mentre scivolava via dalla calza intravidi uno scatolino rosso, di quelli seri, da film, mentre ero li nel mio fantastico film fiabesco una voce fuori campo mi dice: “aspetta ad aprire”
Ma come aspetta ad aprire, pensai, non puoi farmi questo!!! Aspettavo con  lo scatolino tra le mani, mentre lui tirò via il groviglio di vestiti, ed ecco spuntare lei, “la proposta” sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma in quel momento PANICO, c’era lui che mi fissava emozionato, io che piangevo perchè non potevo aprire la magica scatolina rossa, alla fine lui in silenzio io pure, guardai la scatolina, poi lui, poi di nuovo la scatolina e senza dir nulla pensai,
“Ma si è il momento giusto..” Aprì e dentro c’era una bellissima perla nera, più bella di quanto potessi immaginare, e lui li immobile: “ma allora? la tua risposta??” ora arriva il pezzo forte, io tipo pistolero nel far west dalla tasca dei miei jeans estrassi un fogliettino, un piccolo fogliettino con tre quadratini in cui c’erano tre alternative, in uno c’era un si, nell’altro un no e nell’altro un forse, avete presente, come quei bigliettini che i bambini fanno girare tra i banchi delle elementari quando si dichiarano, la mia croce era sul si, e non intendo, come tanti, che il matrimonio sia una croce, ma che noi insieme, prederemo la nostra croce e seguiremo Lui, il terzo comodo! 😉

Romantico dite? no direi unico, pazzo e un pò strano come noi. 😀

A presto amici!

VIRGOLA

Cosa augurare a voi coppie, miei cari compagni di lotta?!

Amore, pazienza e poi pazienza e ancora pazienza.

Non è facile dire qualcosa proprio a te
che mi conosci come la tua pelle.
E sai che non so regalarti altro che parole
Farcite di sentimento e con un gusto che si avvicina all’amore.
Mi sforzo di cercare nei miei cassetti un po’ di sale
Ma non trovo altro che penne e fogli colorati
che continuano a ripetermi quel nome che sa di miele.

Non riuscirò mai a dirti quanto sei bella,
Quanto rendi dolce il mio essere amaro
E quello che tu sei per me.
Sei un ghiacciolo quando il sole brucia
E acqua che bagna quando il cielo piange.
Sei l’amante nascosta nell’armadio
E una mamma quando la tv rimane accesa.
È con te che ho imparato ad usare la parola NOI
E ho scoperto che in due ci si stanca di meno.
Per trovarti ho rovistato nel mio cuore
E da quel giorno non ti ho più messo da parte.
E anche se sono stato sempre fedele a poco
con te ho capito quanto è bella la parola amore.

Continuo a scarabocchiare parole
Ma non riesco a dirti quanto sei importante
Quanto spazio mi hai concesso, a me,
Che a nessuno ha mai dato, e mi concedo la rima,
perché quel che ho, l’ho sempre pagato.
È difficile dirti quello che tu sei per me.
Sei la donna che non mi somiglia,
l’amica con cui posso litigare,
il mare dove affogherei, il tesoro nascosto
sotto gli avanzi del mio cuore.

Sei una miniera di diamanti a soli 24 anni
Non oso immaginare cosa sarai
Quando mi crollerai addosso
Per non lasciarmi più andare.
Non trovo mai la gomma per cancellare quello che scrivo
Così ho imparato a non guardare mai indietro
Ma a mettere un punto e cambiare pagina.
Questa volta però preferisco la virgola,
perchè c’è ancora tanto da scrivere
e questa volta lo faremo insieme.

La maestra entrò in aula quel giorno con lo sguardo determinato. “Oggi dettato”. Le penne iniziano a posizionarci sul foglio pronte a fare fuoco. Ognuno si mette comodo prendendo la mira e puntando il fianco sinistro del nemico. I banchi iniziano a tremare. Un vento fastidioso invade l’aula disturbando la carta pronta ad essere giustiziata. Matilde, la maestra inizia a dettare.

Sono stati attimi veloci e pieni di follia. Con molto veemenza qualcuno prese la penna rossa e fece un punto sul foglio. Silenzio. Non si sente più nessuna voce. Il ragazzo rimise il tappo alla penna, prese il suo quaderno (4 fogli attaccati con un pò di adesivo) e consegnò il foglio alla maestra. “Ho finito” disse.

Questa folle storia inizia da un punto, dalla fine, dal termine che ti permette di ricominciare, dall’estremo dal quale è possibile raggiungere l’equilibrio. Da quel punto che ti permette di alzarti ed andare via, da un foglio destinato a viaggiare per ritornare nelle mani della sua terra. E’ la storia di un Punto che, deluso da infami parole, ha incontrato Virgola, tenera e lenta, come la vita dovrebbe essere.

Di solito non si comincia col Punto, perchè è quel segno che chiude ma oggi facciamo un’eccezione in attesa che virgola dica la sua facendoci prendere fiato.

Questa è una storia molto particolare, la storia di punto pigro ed una virgola riflessiva. Una coppia la cui vita è stata riscritta a causa di un eccessivo uso di punti ubriachi e virgole drogate. Ma un giorno con la sua fantastica gomma arrivò Lui: il terzo comodo, inizialmente non considerato ed ora in prima pagina.

Punto.